Lingue scandinave in evoluzione

Le lingue scandinave – Una storia comune

Le lingue scandinave, chiamate anche lingue germaniche settentrionali, appartengono a un gruppo di lingue germaniche note come standard moderno, che comprende danese, norvegese, svedese, islandese e faroese. Queste lingue si dividono tipicamente in due gruppi: la Scandinavia orientale, che comprende il danese e lo svedese, e la Scandinavia occidentale (che comprende il norvegese, l’islandese e il faroese).

Storia dell’antico scandinavo

La più antica testimonianza di una lingua germanica è costituita da circa 125 iscrizioni datate tra il 200 e il 600, incise nel più antico alfabeto runico (futhark). La maggior parte di esse proviene dalla Scandinavia, ma ne sono state trovate molte anche nell’Europa sud-orientale, il che suggerisce che l’uso delle rune era simile a quello di altre tribù germaniche. La maggior parte sono brevi iscrizioni che segnalano la proprietà o il produttore.

Alcune iscrizioni sono memoriali dei defunti, mentre altre erano ritenute di contenuto magico. Le prime iscrizioni erano incisioni su oggetti di legno o di metallo, ma col tempo sono state realizzate su pietre.

Ulteriori informazioni sulla lingua si ricavano dai nomi e dalle parole di prestito presenti nei testi stranieri, dai toponimi e dalla ricostruzione comparativa basata su lingue affini e dialetti successivi.

Le vocali non distese che discendono dal germanico e dall’indoeuropeo sono ancora presenti nelle iscrizioni, mentre non sono più presenti nelle lingue germaniche successive.

L’emergere dell’antico scandinavo

Le iscrizioni del periodo antico mostrano un dialetto unico, il germanico settentrionale. Le iscrizioni runiche contengono le informazioni sulle prime fasi, che divennero più abbondanti dopo la creazione del futhark runico breve, nell’800.

Con l’espansione dei popoli nordici nell’epoca vichinga (750-1050 circa), la parlata scandinava si affermò in Groenlandia, Islanda, Isole Faroe, Isole Shetland, Isole Orcadi, Ebridi, Isola di Man, parti dell’Irlanda, Scozia, Inghilterra, Francia e Russia.

Tuttavia, in tutti questi territori, oltre alle Isole Faroe e all’Islanda, le lingue scandinave sono poi scomparse.

Durante il periodo di espansione, la comunicazione tra gli scandinavi era priva di difficoltà ed essi pensavano alla loro lingua come a un’unica lingua, ma i diversi orientamenti dei vari regni nell’età vichinga portarono a diverse differenze dialettali.

Oggi si può distinguere tra un’area conservatrice della Scandinavia occidentale e una più innovativa della Scandinavia orientale.

L’avvento del cristianesimo

Di notevole importanza linguistica fu l’affermazione della Chiesa cattolica romana nelX eXI secolo. Contribuì a consolidare i regni esistenti, inserendo il Nord nella cultura europea classica e medievale, e introdusse la scrittura su pergamena delle lettere latine.

La scrittura runica era ancora in uso per scopi epigrafici e per informazioni generali. L’alfabeto latino fu utilizzato per sforzi letterari più sostenuti, inizialmente per le scritture latine e successivamente per quelle autoctone.

Le prime opere ad essere scritte sono state le antiche leggi orali, seguite dalle traduzioni di opere latine e francesi, che includono leggende, epopee e sermoni.

Riforma e Rinascimento

I numerosi dialetti locali esistenti oggi si sono sviluppati nel tardo Medioevo, quando la maggior parte della popolazione aveva poche possibilità di viaggiare. Gli abitanti delle città svilupparono nuove forme di parlata urbana con un tocco di dialetti rurali, grazie ai contatti con l’estero, e lingue scritte.

Le cancellerie in cui venivano prodotti i documenti governativi influenzarono le norme scritte che non erano solo locali, ma si erano diffuse a livello nazionale. La Riforma sarebbe arrivata dalla Germania e con essa la traduzione tedesca della Bibbia da parte di Martin Lutero. Che poi è stato tradotto in danese, svedese e islandese.

Tuttavia, poiché non esistevano traduzioni norvegesi, divenne una delle ragioni per cui non nacque una lingua letteraria norvegese.

Con l’invenzione della stampa e la crescita dell’alfabetizzazione, i parlanti di tutti i dialetti scandinavi impararono gradualmente a leggere e infine a scrivere le nuove lingue.

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Autore: Ludvig
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